domenica 27 ottobre 2013

Stai diventando anziano? Ci pensa il tuo andrologo


Efficacia e sicurezza della somministrazione long-acting per via intramuscolare di testosterone undecanoato nell’ uomo anziano: uno studio randomizzato controllato.

Questo studio ha voluto indagare sull’efficacia e la sicurezza della somministrazione prolungata nel tempo di testosterone undecanoato in uomini affetti da deficit di testosterone.
Sono stati studiati 120 uomini con età compresa tra 40 e 70 anni con un valore base di testosterone sierico totale uguale o inferiore a 12 nml/L, sono stati randomizzati nella somministrazione di Testosterone Undecanocato ( TU ) 1000 mg i.m ogni 12 settimane  o placebo. In tutto hanno portato a termine lo studio 58 uomini del primo braccio e 56 del gruppo di controllo con placebo. Nell’arco di 48 settimane sono stati eseguiti sei controlli con esecuzione di esami fisici, emoglobina, ematocrito, tempi di coagulazione , profilo lipidico , glicemia a digiuono, ormoni sessuali, funzione epatica, PSA , eventi avversi.
Gli eventi avversi più frequenti osservati nel braccio di trattamento sono stati essenzialmente prurito e gonfiore nel sito dell’iniezione, vampate di calore e acne


CONCLUSIONI:
Il Testosterone Undecanoato, somministrato a dosaggi terapeutici e sotto controllo periodico del proprio andrologo, migliora significativamente i livelli di testosterone nell’uomo con deficit testosteronico , senza tra l’altro essere foriero di fenomeni avversi o gravi alterazioni degli equilibri metabolici

lunedì 21 ottobre 2013

Il nuovo farmaco americano per la disfunzione erettile: Stendra meglio di Iron Man



Il nuovo farmaco americano per la disfunzione erettile: Stendra meglio di Iron Man


La VISUS C. h annunciato da tempo l’approvazione da parte della US Food and Drug Administration (FDA) nel nuovo farmaco per la disfunzione erettile . La molecola di avanafil prenderà il nome   di Strenda, in compresse.
Le pillole multicolor curano una patologia che affligge circa 30 milioni di uomini negli Stati Uniti.
Questo nuovo farmaco, quarto fratello delle PDE5 presenta una selettività migliorata ed un ottimo profilo di assorbimento, così da renderlo farmaco di prima scelta.
Più di 1.200.000 uomini hanno partecipato nel 2012 allo studio sull’efficacia e la sicurezza di Stendra, somministrata alle dosi di 50,100,200 milligrammi.
L’assunzione è raccomandata almeno 30 minuti dell’attività sessuale, non deve essere somministrato più di una volta al giorno, promette una durata di sei ore e minori effetti collaterali.

mercoledì 16 ottobre 2013

Hiv e decadimento cognitivo: dipende dai lipidi nel sistema nervoso centrale

E’ ormai risaputo che l’infezione da HIV e la successiva terapia antiretrovirale si associano ad alcuni disturbi metabolici del sistema nervoso centrale. Possiamo credere che il livelli di alcune molecole di acidi grassi nel liquido cerebrospinale possano essere indicativi nel predire lo sviluppo di deficit cognitivi.
L’uso della terapia antiretrovirale combinata ha sicuramente ridotto la mortalità per AIDS e l’incidenza di demenza , ma non è riuscita a ridurre le forme più lievi dei disturbi neuro cognitivi correlati all’infezione dice Norman Haughey, professore associato di psichiatria alla Johns Hopkins University School of Medicine e coordinatore di uno studio su Neurology.
I disturbi cognitivi si localizzano di solito nelle “zone” della memoria e delle attività esecutive deputate ad organizzare azioni per obiettivi o spostare l’attenzione su informazioni più importanti. Chiaramente la riduzione delle funzioni cognitive e la comorbidità psichiatrica rendono meno compliante il paziente alla terapia. Alla base del danno ci sono dati obiettivi come la riduzione del volume cerebrale, danni sinaptici o perdita di sostanza bianca.
Sono stati studiati 524 campioni di liquido spinale raccolti da 291 partecipanti sieropositivi e da 30 soggetti negativi all’infezione HIV reclutati nei centri di Stati Uniti, Hawaii e Portorico. Nei soggetti HIV positivi si sono evidenziate alterazioni del metabolismo del colesterolo e un accumulo di ceramide , una molecole composta da sfingosina e acidi grassi, influenzati dalla terapia. Questa alterazione metabolica creando una sfingolipidosi ( accumulo lisosomiale di grassi ) può contribuire alla patogenesi delle problematiche neuro cognitive associate all HIV.
E’ sempre importante che l’Andrologo informi il proprio giovane paziente che si rivolge a lui per i classici disturbi dovuti ad uretriti e MST sulla necessità di proteggersi anche nei confronti di questa invalidante patologia infettiva

domenica 13 ottobre 2013

Liquido seminale grumoso




E’ ben noto che entro 5 minuti dall’eiaculazione lo sperma umano coagula per assumere l’aspetto di una gelatina semisolida (questo processo che serve a “fermare” il liquido seminale e gli spermatozoi a livello vaginale è dovuto alle varie “sostanze” contenute nelle secrezioni di origine dalle vescicole seminali).

Entro 5-20 minuti poi il tutto si trasforma in un liquido viscoso per un processo di liquefazione che invece è legato soprattutto alle “sostanze” contenute nella frazione dell’eiaculato che proviene dalla prostata e dalle ghiandole del Cowper.

Alterazioni di questi meccanismi possono a volte indicarci un problema infiammatorio a livello di queste strutture anatomiche ma questa diagnosi la può fare solo un andrologo od un urologo dopo una attenta valutazione clinica diretta.

sabato 5 ottobre 2013

Bloccare la crescita delle metastasi da carcinoma prostatico

Come le cellule normali anche le cellule tumorali richiedono aminoacidi per la loro crescita e il mantenimento delle funzioni e le proteine del LAT, il meccanismo di trasporto degli amminoacidi, sono i vettori che le riforniscono.
Nel  cancro prostatico metastatico resistente alla terapia ormonale le cellule tumorali sono strettamente dipendenti per il loro metabolismo dal meccanismo di trasporto della leucina.
Per studiare la funzione di LAT nel cancro alla prostata, Qian Wang, Ph.D del Laboratorio Centenary Institute di Sydney, in Australia, e colleghi hanno studiato l’espressione del LAT3 nei campioni di tessuto proveniente da pazienti affetti da cancro alla prostata, hanno analizzato la funzione del LAT in cellule tumorali in vitro, hanno utilizzato tecniche pecifiche per determinare quali geni e quali vie sono associate con la funzione del LAT, e valutato il ruolo del LAT1 e LAT3 nella formazione, la crescita e le metastasi del tumore nei topi.
I ricercatori hanno scoperto che LAT3 è stata espressa in tutte le fasi del cancro alla prostata e che l'inibizione delle proteine ​​LAT blocca l’attività di almeno 100 geni metastasi-correlati, tra cui i fattori di trascrizione E2F, fattori che determinano la crescita cellulare, con conseguente inibizione del ciclo cellulare. Nei topi iniettati con le cellule del carcinoma prostatico, la formazione del tumore,delle metastasi, e la progressione del ciclo cellulare sono stati tutti inibiti quando il gene LAT1 o LAT3 è stato eliminato.
Gli autori concludono che inibendo il LAT della leucina e inibendo così l'assorbimento della leucina stessa, si può offrire una nuova opportunità terapeutica per il carcinoma prostatico metastatico, colpendo la crescita tumorale e la formazione di metastasi attraverso l'inibizione del ciclo cellulare.Chiaramente necessitano ulteriori indagini sugli effetti a lungo termine della deprivazione di leucina, così come gli effetti su altri tipi di cellule e meccanismi di resistenza.
Gli autori asseriscono che questa scoperta avrà enormi implicazioni per gli studi sul cancro della prostata e le sue terapie.

Bibliografia:  Wang et al. Proteins that Deliver Leucine to Prostate Cancer Cells Are Therapeutic Targets. Journal of the National Cancer Institute, September 2013 DOI: 10.1093/jnci/djt288