martedì 2 maggio 2017

Calcolosi renale in gravidanza

La calcolosi renale (o meglio dell’apparato urinario) può essere classificata in base alle dimensioni del calcolo, alla posizione, alle caratteristiche di visualizzazione con la classica radiologia, alla composizione del calcolo e del suo rischio di recidiva.
Calcolosi renale in gravidanza
La calcolosi uratica (e non solo comunque), per le sue caratteristiche, diventa una sfida diagnostica e terapeutica nella donna in gravidanza nel periodo del secondo e terzo trimestre. Il problema diagnostico nasce dalla impossibilità di sottoporre la donna in gravidanza (e quindi il feto) all’esposizione di radiazioni.
L’ articolo che riporto in bibliografia sottolinea tali aspetti indicando come “diagnostici” in prima battuta l’ecografia e l’esperienza dell’urologo curante, come anche abbia buon senso monitorizzare eco graficamente lo “stato di salute” del rene appena documentata la gravidanza.
Nel caso di calcolosi sintomatica l’approccio è con la terapia medica espulsiva, nelle forme non rispondenti a tale approccio viene consigliata la ureterorenoscopia con litotrissia ed eventuali posizionamenti di stanting ureterali.
 Approccio diagnostico e terapeutico
La patologia litiasica, seppur apparentemente semplice, richiede al contrario la gestione da parte di specialisti altamente perfezionati. Ogni paziente necessita di un approccio diagnostico e terapeutico personalizzato. Ancor più la donna in gravidanza

 Bibliografia
Celik O1, Türk H, Cakmak O, Budak S, Ekin RG, Keskin MZ, Yildiz G, Ilbey YO
Current approach for urinary system stone disease in pregnant women.
 [Arch. Ital Urol Androl. 2016]

mercoledì 12 aprile 2017

Kisspeptina e riparte il desiderio





Una nuova molecola, dal nome molto invitante, la kisspeptina sembra incrementare l’attivazione di circuiti neurali associati all’ eccitazione sessuale
La Kisspeptina, che viene codificata dal gene Kiss1, è stata identificata anche come attivatore dell’asse ormonale che parte sall’ipotalamo e arriva alle gonadi (testicoli e ovaie) stimolando di conseguenza la produzione degli ormoni della riproduzione

D’altronde alcuni recettori per tale molecola sono stati trovati anche nel sistema limbico, il nostro deposito delle emozioni. Questo darebbe una spiegazione fisiologica alle connessioni che bene conosciamo tra sessualità, emozioni e riproduzione.
La ricerca adesso si orienterà sullo studio della molecola nella donna, cercando eventuali modifiche che la sua somministrazione potrebbe indurre in alcuni casi di avversione sessuale e difficoltà riproduttive 

venerdì 3 marzo 2017

Dutasteride, Finasteride e disfunzione erettile

Ormai da anni, da quando entrati in commercio, siamo in contatto con problematiche reali ,o anche indotte, di calo della performance sessuale nel paziente in trattamento con Finasteride e Dutasteride, gli inibitori delle 5 alfa riduttasi, utilizzati nel trattamento della ipertrofia prostatica sintomatica.
Ma questa famosa sindrome da dutasteride / finasteride esiste veramente? Possiamo quantificarla?
La revisione della letteratura più recente condotta da Trost L et al. (2013) con più di 62.827 pazienti, ha mostrato un leggero aumento del tasso di perdita della libido, di disfunzione erettile, e disturbi dell'eiaculazione nei pazienti che assumono 5a-RIS. Gli autori di questa revisione concludono che ulteriori studi sono obbligatori utilizzando questionari validati, per stabilire la reale prevalenza, rilevanza clinica e potenziale a lungo termine sulla persistenza degli effetti negativi connessi all'uso di 5a-ris. Per quanto riguarda le informazioni da dare ai pazienti prima di iniziare il trattamento con 5a-Ris, il medico deve illustrare, in modo certamente comprensibile, la logica e i benefici della terapia prevista: una riduzione del rischio di progressione della ipertrofia prostatica benigna; una riduzione del rischio di ostruzione urinaria; un miglioramento dei sintomi urinari; una riduzione nel rischio della necessità di un trattamento chirurgico. Il medico deve anche illustrare la possibile insorgenza di effetti collaterali connessi all'uso di 5a-RIS. Per quanto riguarda la valutazione della eventi avversi, il medico deve indagare a fondo su eventuali disfunzioni erettili od eiaculatorie già presenti.
Ricordiamo come una nuova alternativa a questa soluzione è il trattamento con il tadalafil (PDE5-inibitore) che, sia in monoterapia e in combinazione con i 5a-RIS, fornisce vantaggi nel trattamento dei sintomi delle basse vie urinarie secondaria a IPB, a rischio di progressione, soprattutto quando associata a disfunzione erettile.

domenica 27 novembre 2016

Curare l'eiaculazione precoce con il 5- idrossitriptofano

Pur conoscendo la complessità del fenomeno eiaculazione precoce, con le sue componenti organiche e psicogene, mi sono permesso di presentare al IV congresso nazionale ASS.A.I. una relazione riguardante l’uso della griffonia nel trattamento della eiaculazione precoce, allorquando questa sia dovuta ad una carenza di serotonina

La serotonina è un neuro modulatore conosciuto anche come ormone del benessere che, oltre ad avere molteplici funzioni, è in grado anche di modulare il riflesso eiaculatorio. La sua “insufficienza” è causa di eiaculazione precoce. Un precursore della serotonina è il 5 idrossitriptofano , il quale è contenuto in abbondanza in una pianta leguminosa dell’Africa centro occidentale: La Griffonia.

Da qui il tentativo di fornire alle cellule serotoninergiche del tessuto cerebrale il precursore della serotonina, con un approccio naturopatico (il 5 idrossitriptofano attraversa inoltre indisturbato la barriera ematoencefalica).


Atti del congresso in pubblicazione