martedì 31 ottobre 2017

Disfunzione erettile per uso di anfetamina

Lo studio che riporto in bibliografia ha voluto evidenziare le possibili interferenze che l’uso dell’anfetamina potesse avere sulle funzioni sessuali nel maschio

Sono stati studiati 1159 uomini utilizzatori “monofarmaco” di anfetamine

l'età media era di 31,9 ± 7,5 (18-57) anni e la durata media dell'uso di farmaci era di 30,7 ± 52,2 (mediano 9, range 0,1-252) mesi.

Metà di loro ha riferito che l'uso di droga non ha avuto alcun impatto sulle loro funzioni sessuali. L'altra metà ha riportato degli impatti sulla droga come riduzione della rigidità erettile e della soddisfazione sessuale della vita sessuale, maggiore intensità dell'orgasmo e prolungato tempo di latenza dell'eiaculazione più spesso degli effetti opposti, mentre hanno riferito un effetto aumentato o ridotto ugualmente sul desiderio sessuale.
La frequenza di dosaggio dell'anfetamina è stata associata con il suo impatto sulle funzioni sessuali, ma la durata del suo utilizzo ha avuto poca associazione con questo.
 Rispetto a 211 controlli adattati all'età, i consumatori di droga monofarmaco hanno avuto punteggi IIEF inferiori nei domini della

  • funzione erettile,

  • della funzione orgasmica e

  • della soddisfazione complessiva,

 ma non esistono differenze significative nella soddisfazione sessuale e nei punteggi sessuali.

La prevalenza della disfunzione erettile (ED) è stata significativamente maggiore nei consumatori di droga rispetto ai controlli (29,3% vs 11,9%).

Il rapporto di probabilità di ED per l'uso di anfetamina era di 2,1 (95% di intervallo di confidenza 1,2-3,6) dopo l'aggiustamento per altri fattori di rischio.

L'impatto dell'uso illegale di anfetamine sulle funzioni sessuali maschili variava tra gli utenti e la prevalenza di Disfunzione erettile era superiore rispetto ai controlli.

Lo studio merita attenzione per l’alto numero di persone che vi hanno partecipato e le conclusioni probabilmente sono quelle che ci saremmo aspettati.

martedì 10 ottobre 2017

La sindrome da finasteride ....esiste veramente ?



Le due condizioni cliniche in cui si impiegano gli inibitori della 5α-reduttasi sono l’ipertrofia prostatica benigna (IPB) e l’alopecia maschile. Dato però che questi farmaci diminuiscono la quantità di 5α-diidrotestosterone disponibile, potrebbero comportare un problema erettile quale effetto collaterale (almeno in via teorica).

Per studiare il problema, alcuni ricercatori USA hanno realizzato uno studio caso-controllo su 72.000 maschi di età ≥ 40 anni affetti da IPB e 12.000 maschi (età compresa tra 18 e 59 anni) affetti da alopecia in varie forme, privi di disfunzioni sessuali o di condizioni che avrebbero potuto provocarle.
 
Quelli affetti da IPB hanno ricevuto la prescrizione di finasteride o dutasteride da sole, un α-bloccante da solo (tamsulosin) o entrambi i farmaci; nel gruppo dell’alopecia è stata utilizzata solamente finasteride oppure nessun trattamento.
 
I soggetti che hanno avuto una diagnosi ed un trattamento per disfunzione erettile sono stati parificati ognuno con 4 controlli non affetti da questo problema. Nel gruppo dell’IPB l’uso degli inibitori della 5α-reduttasi (con o senza α-bloccante) non si è associato ad un aumento del rischio di disfunzione erettile, paragonato all’uso dei soli α-bloccanti.
 
Da notare che il rischio è aumentato con l’aumentare della durata dell’IPB, indipendentemente dall’uso dei farmaci. Nel gruppo dell’alopecia la finasteride non ha causato alcun aumento del rischio in esame.