martedì 13 agosto 2013
sabato 10 agosto 2013
mercoledì 7 agosto 2013
Tumori: la prostata non va tolta per paura
http://salute24.ilsole24ore.com/articles/15577-tumori-la-prostata-non-va-tolta-per-paura
Il secco no alla chirurgia preventiva degli urologi Siuro
Il dibattito è iniziato con la decisione
di Angelina Jolie di farsi asportare entrambi i seni dopo la scoperta
di un gene che alza il rischio di cancro. Nelle stesse settimane un
manager britannico si faceva asportare chirurgicamente la prostata per
lo stesso motivo. La presenza del gene Brca2 che nelle donne è associato
all'insorgenza del cancro al seno e alle ovaie, nell'uomo al tumore
maschile più frequente. Adesso arriva il secco no alla chirurgia
preventiva per la salute degli uomini. Lo ribadiscono gli urologi del
Società Italiana di Urologia Oncologica (SIUrO) riuniti a Firenza per
il Congresso Nazionale.
“È vero, le ultime ricerche - afferma Giario Conti, presidente SIUrO - hanno dimostrato che l’alterazione, tramite mancate riparazioni del Dna, del gene Brca 2 nel maschio aumenterebbe il rischio relativo di sviluppare il tumore di 9 volte circa rispetto alla popolazione normale. Tendenzialmente i tumori dovuti ad alterazioni genetiche sono più aggressivi, più veloci e danno più facilmente origine a metastasi. Ma per la prostata, a differenza di quello che accade per il tumore al seno e alle ovaie dove la probabilità è molto alta e dove esistono dei percorsi medici precisi, per il tumore della prostata le conoscenze attuali non sono assolutamente tali da garantire la correlazione tra l’alterazione dei geni e l’insorgenza del tumore”.
Il test genetico va richiesto solo per coloro che hanno, in famiglia, diversi casi di tumore aggressivo della prostrata, ossia quando c’è una forte familiarità e si sospetta la presenza di uno di questi due geni. Pertanto, sotto queste condizioni, l’utilità dello screening genetico di massa perde di significato. “La presenza di un'anomalia genetica non rappresenta la certezza di sviluppare il tumore della prostata - prosegue Alberto Lapini, presidente del Congresso - e non giustifica in alcun modo una scelta così radicale qual è l’asportazione della prostata.”
“È vero, le ultime ricerche - afferma Giario Conti, presidente SIUrO - hanno dimostrato che l’alterazione, tramite mancate riparazioni del Dna, del gene Brca 2 nel maschio aumenterebbe il rischio relativo di sviluppare il tumore di 9 volte circa rispetto alla popolazione normale. Tendenzialmente i tumori dovuti ad alterazioni genetiche sono più aggressivi, più veloci e danno più facilmente origine a metastasi. Ma per la prostata, a differenza di quello che accade per il tumore al seno e alle ovaie dove la probabilità è molto alta e dove esistono dei percorsi medici precisi, per il tumore della prostata le conoscenze attuali non sono assolutamente tali da garantire la correlazione tra l’alterazione dei geni e l’insorgenza del tumore”.
Il test genetico va richiesto solo per coloro che hanno, in famiglia, diversi casi di tumore aggressivo della prostrata, ossia quando c’è una forte familiarità e si sospetta la presenza di uno di questi due geni. Pertanto, sotto queste condizioni, l’utilità dello screening genetico di massa perde di significato. “La presenza di un'anomalia genetica non rappresenta la certezza di sviluppare il tumore della prostata - prosegue Alberto Lapini, presidente del Congresso - e non giustifica in alcun modo una scelta così radicale qual è l’asportazione della prostata.”
martedì 6 agosto 2013
Dieci regole sicure per evitare l’AIDS
"Attenzione all’estate: l’AIDS diventa più pericoloso."
E’ questo il preoccupato messaggio lanciato da Rosaria Iardino, presidente del Network Persone Sieropositive (NPS), onlus con finanze e budget limitato ma unica voce, senza alcun ascolto, anche da parte delle nostre Istituzioni ufficiali, Ministero della Sanità compreso.Da questo incredibile silenzio ad esserne penalizzati sono soprattutto i giovani che, in questo modo, con difficoltà arrivano a conoscere quali possono essere le drammatiche conseguenze e i problemi determinati da un rapporto non protetto, problematiche che possono interessare anche il rispettivo partner.

Coppia in atteggiamento affettuoso
L’NPS Italia onlus, proprio per affrontare con più consapevolezza e
serenità queste problematiche, che per altro sembrano diventare più
acute durante il periodo estivo, ha lanciato questo utile decalogo, rivolto in generale a tutti i cittadini ed in particolare a tutti i giovani del nostro paese:
1) è del tutto privo di rischi stringere
la mano a una persona sieropositiva, condividere con essa cibo,
bicchieri, posate, abiti ecc… baci, abbracci, carezze e coccole non
espongono al virus;
2) una persona sieropositiva non trasmette il virus con la tosse, starnutendo, o nuotando nella stessa piscina;
3) la saliva non trasmette l'infezione da HIV, non ci si contagia tramite il bacio;
4) l'HIV si trasmette attraverso lo scambio di fluidi corporei infetti: sangue, liquido seminale, secrezioni vaginali;
5) usa sempre il profilattico/preservativo;
6) evita il contatto del nostro sangue con il sangue di un’altra persona di cui non si sa per certo che sia sieronegativa;
7) se si ritiene di avere vissuto una situazione di rischio è necessario ed importante fare il test;
8) se si hanno situazioni a rischio è meglio effettuare il test HIV regolarmente, generalmente gratuito nei centri pubblici;
9) sarebbe meglio fare il test almeno 4
settimane dopo il rapporto a rischio: il risultato negativo del test
fatto prima di questo periodo finestra non viene considerato definitivo;
10) dall’HIV non si può guarire, ma ci si
può curare, per evitare problemi seri di salute e permettere una vita
perfettamente normale.
http://www.medicitalia.it/giovanniberetta/news/3657/Dieci-regole-sicure-per-evitare-l-AIDS
domenica 4 agosto 2013
vasectomia
La vasectomia, definita anche “sterilizzazione
maschile” e “contraccezione chirurgica maschile”, é una procedura chirurgica
che ha lo scopo di determinare una protezione definitiva nei confronti di
gravidanze. La si attua tramite una puntura/incisione sullo scroto, attraverso
cui il chirurgo interrompe la continuità dei due condotti (i vasi deferenti)
che trasportano gli spermatozoi dal testicolo alle vescicole seminali. Il
liquido seminale è eiaculato normalmente ma è privo di spermatozoi e pertanto
non può fecondare. Costituisce uno dei più efficaci metodi contraccettivi.
http://www.prevenzioneandrologica.it/vasectomia.html
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