lunedì 29 ottobre 2018

Il fumo peggiora la spermatogenesi



Metodi: In questo studio prospettico, 762 pazienti che hanno presentato domanda per un policlinico urologico ospedaliero tra gennaio 2015 e marzo 2015 a causa di infertilità, sono stati interrogati per l'uso di alcol e sigarette nell'anamnesi. I restanti 356 pazienti sono stati inclusi nel nostro studio. Quindi, è stata eseguita l'analisi del liquido seminale dei pazienti. I pazienti sono stati divisi in cinque gruppi in base al consumo di sigarette, in cinque gruppi secondo l'uso di alcol e in quattro gruppi in base all'uso di sigarette e / o alcol. Differenze significative sono state analizzate tra i gruppi in termini di volume del liquido seminale, concentrazione, motilità totale, motilità diretta e valori morfologici (normalità, anomalia della testa, anomalia del collo, anomalia della coda).
Risultati: Per quanto riguarda l'uso di sigarette, solo nel gruppo 4 (che utilizza più di 20 sigarette pacchetto-anni) il volume dello sperma era significativamente inferiore rispetto al gruppo di controllo (Mann-Whitney U, p = 0,009). Non c'era alcuna differenza significativa in nessuno degli altri parametri e gruppi rispetto al gruppo di controllo (Mann-Whitney U, p> 0,05)
 Conclusione: Secondo lo studio, l'uso di più di 20 sigarette riduce il volume del liquido seminale.
Sono ormai messaggi ben chiari, ma siccome vedo ancora qualche paziente subfertile che quando viene a visita mi appoggia sulla scrivania: chiavi macchina, occhiali, iphone, accendino e DUE PACCHETTI DI SIGARETTE, preferisco ribadirlo

Fonte:
https://doi.org/10.4081/aiua.2016.1.56

mercoledì 10 ottobre 2018

articolo



Quante volte abbiamo detto questa frase: prenda ciprofloxacina 500 × 2 o laevofloxacina 500 × 2 per 10 giorni e poi mi faccia sapere.
Una delle frasi più frequenti dell’urologo e, onestamente anche del medico di famiglia. Di fronte al sospetto di infezioni delle vie urinarie e delle seminali molti di noi sono stati sempre abituati a prescrivere e consigliare con facilità l’uso di fluorchinolonici, utilissimi nella cura di tali patologie. O anche quante volte il paziente si è auto medicato in tal modo
Ma dobbiamo forse rallentare questo entusiasmo e ponderare anche le ultime comunicazioni.
Tutto questo per la documentazione di effetti collaterali che potenzialmente possono essere di lunga durata e altamente invalidanti.
Il comitato per la valutazione dei rischi per la farmacovigilanza (Prac) dell’agenzia europea dei medicinali (Ema) ha infatti consigliato di limitare l’uso di antibiotici fluorochinolonici e chinolonici in seguito ad un’attenta revisione degli effetti collaterali invalidanti e potenzialmente di lunga durata conseguenti all’uso di questi medicinali. Questa revisione ha riunito le opinioni dei pazienti, dei medici, dei ricercatori presentata in una audizione pubblica nel giugno di questo anno.
Una nota dell’agenzia afferma che molto raramente i pazienti curati con fluorchinolonici e chinolonici hanno effetti indesiderati di lunga durata invalidanti che, quando presenti, interessano principalmente i muscoli i tendini le ossa e il sistema nervoso. Ma, proprio valutando gli effetti indesiderati, alcuni chinolonici sono stati addirittura ritirati dal commercio perché non più autorizzati a curare infezioni che non devono essere più trattate con questi antibiotici.
Il Pract raccomanda quindi di non utilizzare chinolonici:
  • per infezioni non gravi che potrebbero anche migliorare senza alcun trattamento, ad esempio le infezioni alla gola
  • Per prevenire la diarrea del viaggiatore o infezioni ricorrenti delle basse vie urinarie
  • per trattare persone che hanno avuto già in precedenza effetti collaterali con la stessa classe di antibiotici
  • Per la cura di infezioni lievi o moderatamente gravi a meno che altri medicinali e antibiotici non possano essere utilizzati.
Il Prac indica di utilizzarli con cautela, nei soggetti anziani specialmente con problemi renali, per pazienti che abbiano subito un trapianto d’organo o per pazienti trattati con cortisonici per via sistemica. Questo tipo di pazienti è a più alto rischio di danni ai tendini con l’uso di fluorchinolonici.
Il Prac ha anche raccomandato ai medici di rendere noto ai pazienti la possibilità di interrompere il trattamento antibiotico al primo segno di un effetto collaterale che possa coinvolgere. I muscoli i tendini, le ossa oppure sistema nervoso: dolore, debolezza muscolare, gonfiore delle articolazioni, sensazioni di parestesie come punte di dpilli o di aghi, depressione, stanchezza, depressione, disturbi del sonno, disturbi della vista e dell’udito.
Attendiamo chiaramente gli aggiornamenti e le revisioni definitive


lunedì 24 settembre 2018

SoracteLite ..una nuova tecnica per il trattamento della ipertrofia prostatica benigna



Le tecniche per trattare l’ipertrofia prostatica benigna sono veramente numerose, si spazia dalla Turp, al Laser, all’ablazione con l’acqua… adesso abbiamo il SoracteLite.
Devo dire mi ha incuriosito il nome, abitando io a Rignano Flaminio, proprio ai piedi del monte Soratte, e allora mi sono adoperato a cercare nel web e riassumere in poche parole cosa rappresenta questa nuova tecnica, che onestamente non conoscevo
Le informazioni sono prese da questo sito:
http://www.elesta-echolaser.com/soractelite/

SoracteLite è il trattamento di Terapia ECHOLASER delle patologie (lesioni) dell’apparato urinario, in particolare dell'Iperplasia Prostatica Benigna (IPB).
Il nome del trattamento racchiude in una unica parola un legame all'urologia italiana ("Soracte" è il nome di un monte italiano) e il tipo di trattamento leggero e microinvasivo ("Lite", la cui pronuncia in inglese nasconde anche il riferimento alla luce e quindi al laser).
Il nome SoracteLite consente di contrastare la procedura con ECHOLASER (microinvasività e approccio multifibra in un unico sistema) ad altre tecniche di ablazione termica.
SoracteLite è indicato per i pazienti affetti da iperplasia prostatica benigna, patologia in cui l'aumento volumetrico della ghiandola prostatica genera un effetto di compressione a livello vescicale e del canale urinario, che preferiscono non sottoporsi al trattamento chirurgico. In Urologia con l’uso di Laser, si può pensare immediatamente ai laser chirurgici, come il laser a luce verde. Questi laser sono un importante progresso per la chirurgia transuretrale endoscopica della prostata. Tuttavia, SoracteLite non utilizza i laser chirurgici; infatti, il laser non è visibile come il laser verde, nel suo modo di azione (citoriduzione vs vaporizzazione chirurgica) e infine viene eseguito con un approccio altamente microinvasivo (transperineale vs transuretrale). Rappresenta la vera innovazione per il trattamento della Iperplasia Prostatica Benigna (IPB)
Prestazione
Riduzione volumetrica del tessuto prostatico con miglioramento dei sintomi locali in pazienti affetti da IPB, al processo di CitoRiduzione Laser Indotta (LICR, acronimo di CytoReduction Laser Induced)
Ablazione completa con sufficiente margine di sicurezza delle lesioni maligne
cos'è
Il trattamento SoracteLite si instaura nell'inserimento di fibre ottiche, per via percutanea transperineale, e nell'erogazione di energia laser per alcuni minuti producendo un riscaldamento che causa una progressiva riduzione del volume del lobo prostatico (riduzione del volume almeno del 40% rispetto al volume basale e del trattamento) e successiva scomparsa dei sintomi. La pianificazione del trattamento, l'inserimento degli accessi e il monitoraggio avvengono sotto guida ecografica.
Utilizza un sistema multi-applicativo per sonda ecografica transrettale con il relativo software Biopsia che visualizza le linee guida sullo schermo.

lunedì 27 agosto 2018






Teupolioside (noto anche come Lamiuside "A") è un metabolita secondario prodotto dalla pianta di Ajuga reptans per scopi difensivi contro agenti ambientali come le radiazioni UV. La Teupolioside ha mostrato una vasta gamma di attività. Teupolioside è in grado di modulare i disturbi correlati al testosterone, come l'acne giovanile, e per la prevenzione della caduta dei capelli nell'alopecia androgenetica. Studi specifici in vitro e in vivo hanno dimostrato che Teupolioside ha effetti benefici anche su altre patologie quali: iperplasia prostatica benigna (BPH), sindrome di Crohn e altre malattie gastro-intestinali. Il teupolioside esercita effetti benefici su un modello di colite del roditore. Il trattamento con teupolioside ha ridotto significativamente la comparsa di diarrea e la perdita di peso corporeo. Ciò è stato associato ad un notevole miglioramento nella distruzione dell'architettura del colon e ad una significativa riduzione dell'attività della mieloperossidasi colica e dei livelli di malondialdeide. Il teupolioside ha anche ridotto il rilascio pro-infiammatorio di citochine, la comparsa di nitrotirosina e immunoreattività di PARP nel colon e ridotto l'up-regulation di ICAM-1 e l'espressione di P-selectina. Teupolioside ha anche ridotto l'attività proMMP-9 e -2 indotta nel colon dalla somministrazione di DNBS. Gli estratti contenenti teupolioside hanno accelerato significativamente la guarigione delle ferite e possiedono una notevole azione antinfiammatoria nel modello della ferita da escissione.
La Teupolioside riduce la trasformazione prostatica da testosterone a diidrotestosterone ma non inibendo direttamente la 5alfa reduttasi, ma bensi portando ad ossidazione il coenzima NADPH. Tale funzione ha di buono che non espone all’insorgenza dei tipici effetti collaterali sulla libido come possono creare i farmaci 5-ARI.
Una molecola quindi da tenere in considerazione nel trattamento non farmacologico della ipertrofia prostatica benigna.

sabato 18 agosto 2018

Cell-free DNA (cfDNA) nel carcinoma prostatico avanzato: un biomarcatore rivoluzionario?




L'armamentario per il trattamento per il carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCRPC) si è notevolmente espanso negli ultimi anni con l'introduzione di diversi nuovi farmaci approvati tra cui cabazitaxel, abiraterone, enzalutamide, sipuleucel-T e radium-223. Nonostante questi progressi, non esistono biomarcatori predittivi che possano beneficiare di queste opzioni di trattamento, ostacolando un approccio terapeutico personalizzato.

Cell-free DNA (cfDNA) è il DNA derivato da cellule apoptotiche che possono essere rilevate nel sangue periferico. cfDNA è costituito da DNA tumorale (ctDNA) e DNA non maligno, che è per lo più derivato da cellule ematopoietiche. Sebbene la maggior parte della frazione cfDNA provenga da cellule non maligne, la frazione di ctDNA è altamente variabile e generalmente aumenta nei pazienti con malattia più avanzata, il che riflette un maggiore carico di malattia. La rappresentazione delle metastasi da parte di ctDNA è stata dimostrata in un recente studio condotto su uomini con mCRPC che mostrava come il carico mutazionale nel ctDNA fosse fortemente correlato con quello delle biopsie tumorali metastatiche. Poiché l'emivita del ctDNA è relativamente breve (<2 ore), potrebbe quindi fornire un'istantanea in tempo reale dello stato del tumore. Questi promettenti dati suggeriscono che cfDNA può fornire una biopsia liquida non invasiva per valutazioni quantitative e qualitative del tumore, potenzialmente guidando un approccio terapeutico personalizzato. In questa luce, è stato dimostrato che alti livelli di ctDNA sono associati a sopravvivenza libera da progressione più breve (PFS) e sopravvivenza globale (OS) negli uomini con mCRPC [3, 4].
 I livelli di cfDNA dello studio riportato hanno mostrato promettenti proprietà prognostiche negli uomini con mCRPC trattati con chemioterapia con taxani. Con i dati emergenti sulla profilazione genetica di cfDNA, questo potrebbe essere solo il primo passo. Quando viene sfruttato tutto il potenziale di cfDNA, una rivoluzione nella gestione di mCRPC potrebbe essere dietro l'angolo.

giovedì 14 giugno 2018

martedì 29 maggio 2018




Il fattore di trascrizione Brachyury (T) è espresso in tutto il mesoderma primario (stria primitiva e notocorda) durante lo sviluppo embrionale precoce ed è stato fortemente implicato nella genesi del cordoma, un sarcoma di origine cellulare notocorda.
Il fattore di trascrizione T Brachyury è stato considerato un marker specifico per il cancro e un nuovo oncotarget nei tumori solidi.
L'iperespressione del Brachyury (T) gene è stata descritta in vari tumori, essendo associata a transizione epiteliale-mesenchimale, metastasi e prognosi infausta. Tuttavia, la sua associazione clinica con il tumore delle cellule germinali testicolari è sconosciuta. E’ stata analizzata l'espressione di Brachyury mediante immunoistochimica in una serie di campioni tumorali di cellule germinali testicolari ben caratterizzati. Inoltre, è stato indagato il significato clinico di Brachyury nel tumore delle cellule germinali testicolari.
La Immunocolorazione del citoplasma brachiale era presente nell'89,6% (86/96) dei casi con colorazione nucleare osservata nel 24% (23/96) del tumore a cellule germinali testicolari. L'analisi di espressione di microarray di bioinformatica di due coorti indipendenti di tumori di cellule germinali testicolari ha mostrato risultati simili con livelli aumentati di Brachiale in tumori e metastasi di cellule germinali testiculari rispetto al normale testicolo. Clinicamente, la colorazione nucleare di Brachyury era statisticamente associata a una sopravvivenza libera da eventi più bassa (p = 0,04) e alla sopravvivenza globale (p = 0,01) nei tumori a cellule germinali testicolari ad alto rischio / ad alto rischio. L'analisi univariata ha mostrato che la localizzazione subcellulare nucleare di Brachyury era un predittore di prognosi infausta (p = 0,02), mentre un'analisi multivariata ha osservato una tendenza (HR: 3,56, p = 0,06).
In conclusione, questi risultati indicano che Brachyury svolge un ruolo oncogenico nei tumori a cellule germinali testicolari e la sua localizzazione subcellulare nel nucleo può costituire un nuovo biomarcatore di prognosi infausta e un presunto oncotarget per pazienti con tumori a cellule germinali testicolari ad alto rischio / intermedio.

mercoledì 23 maggio 2018





IsoPSA è un dosaggio sierico che predice il rischio di cancro alla prostata (PCa) mediante isoforme di separazione dell'antigene prostatico specifico (PSA) con un reagente acquoso a due fasi.
Per determinare l'accuratezza diagnostica dell'IsoPSA nell'identificazione della presenza o assenza di PCa e della presenza di malattia di alto grado è stato eseguito uno studio prospettico multicentrico di 261 uomini in attesa di biopsia prostatica presso cinque centri accademici e comunitari negli Stati Uniti, iscritti tra agosto 2015 e dicembre 2016.

Misurazioni di risultati e analisi statistiche
L'esito del test IsoPSA è stato trasformato in probabilità di rischio utilizzando la regressione logistica. L'analisi della curva decisionale (DCA) è stata utilizzata per confrontare il beneficio netto di IsoPSA rispetto ad altri protocolli clinici.
Conclusione
Il saggio IsoPSA basato sulla struttura ha sovraperformato la misurazione del PSA basata sulla concentrazione e ha fornito un vantaggio netto rispetto ad altri protocolli. Una volta validato, l'uso clinico di IsoPSA potrebbe ridurre significativamente le biopsie non necessarie identificando i pazienti che necessitano di trattamento.

martedì 8 maggio 2018

Disfunzione sessuale nei pazienti con apnea ostruttiva del sonno

La disfunzione sessuale è un problema non riconosciuto in uomini con apnea ostruttiva del sonno (OSA). I risultati epidemiologici erano inconcludenti riguardo al rischio di disfunzione sessuale associata all'OSA.
Lo scopo di questo studio era di esaminare l'associazione tra OSA e disfunzione sessuale.
I database PubMed, Cochrane Library e Embase sono stati ricercati per studi osservazionali sull'OSA e il rischio di disfunzione sessuale. La qualità metodologica degli studi caso-controllo e di coorte è stata valutata con Newcastle-Ottawa Scale (NOS). La lista di controllo della metodologia di qualità dello studio trasversale è stata utilizzata per lo studio cross-sectional. I dati sono stati raggruppati per il modello a effetti casuali. Sono state condotte analisi di sensitività per valutare la potenziale distorsione.
MISURA PRINCIPALE DI RISULTATO:



L'associazione tra OSA e disfunzione sessuale è stata riassunta utilizzando il rischio relativo (RR) con un intervallo di confidenza al 95% (IC).
RISULTATI:
Questa meta-analisi includeva 1.275 partecipanti da nove studi. Cinque studi hanno riportato l'incidenza della disfunzione erettile (DE); i restanti quattro studi hanno riportato l'incidenza della disfunzione sessuale femminile (VAS). I risultati raggruppati hanno dimostrato che l'OSA era associata ad un aumentato rischio di ED (pooling RR = 1.82, 95% CI: 1.12-2.97) e FSD (pool RR = 2.00, IC 95%: 1.29-3.08). Le stime degli effetti totali erano generalmente coerenti nell'analisi di sensibilità. Non è stata osservata alcuna evidenza di bias di pubblicazione.
CONCLUSIONI:
Prove dagli studi osservazionali hanno suggerito che gli individui OSA potrebbero avere un'aumentata incidenza di disfunzione sessuale nonostante una significativa eterogeneità. Ulteriori ricerche sono giustificate per chiarire la relazione tra OSA e il maggiore rischio di disfunzione sessuale.

Questo solo a indicare come talvolta patologie inaspettate e magari non indagate possano portare il paziente in un ambulatorio andrologico

mercoledì 4 aprile 2018

Effetti del trattamento del testosterone Undecanoato sui parametri metabolici

Effetti del trattamento del testosterone Undecanoato sui parametri metabolici, i sintomi urinari, la densità minerale ossea e la funzione sessuale negli uomini con ipogonadismo ad esordio tardivo. Testosterone

Riporto i dati di uno studio thailandese



SCOPO:
Per analizzare gli effetti a 8 anni sul follow-up della terapia intramuscolare della TU sui parametri metabolici, i sintomi urinari, la densità minerale ossea e la funzione sessuale e indagare le lunghezze di ripetizione CAG negli uomini con LOH.

METODI:
Abbiamo esaminato le cartelle cliniche di 428 uomini con LOH che erano stati trattati con TU e 5 pazienti sono stati diagnosticati con cancro alla prostata durante la terapia TU. C'erano 120 pazienti (età media = 65,6 ± 8,9 anni) che avevano da 5 a 8 anni di integrazione continua TU e registrazioni sufficientemente complete per l'analisi. Il DNA genomico è stato estratto dal sangue periferico e la regione di ripetizione CAG è stata amplificata dalla reazione a catena della polimerasi. Sono state eseguite analisi del frammento, sequenziamento, elettroferografia e cromatografia.

PRINCIPALI MISURE DI RISULTATO:
La principale misura di esito è stata la variazione dinamica dei parametri durante l'integrazione con testosterone.

RISULTATI:
TU non ha migliorato tutti i parametri dell'obesità. Una diminuzione statisticamente significativa è stata riscontrata nella circonferenza della vita, nella percentuale di grasso corporeo, emoglobina glicata, colesterolo, lipoproteine ​​a bassa densità e International Prostate Symptom Score (P <.05). TU non ha prodotto differenze nell'indice di massa corporea, lipoproteine ​​ad alta densità, trigliceridi, o il punteggio dei sintomi maschili di invecchiamento dal basale. Tuttavia, un aumento statisticamente significativo è stato riscontrato nel livello di testosterone, antigene prostatico specifico, ematocrito, indice internazionale del punteggio della funzione erettile e densità minerale ossea vertebrale e femorale (P <.05). Durante questo studio non si sono verificati eventi cardiovascolari avversi o carcinoma prostatico. La lunghezza di ripetizione CAG era compresa tra 14 e 28 e la lunghezza mediana del CAG era di 22. Non c'era alcuna associazione tra la lunghezza di ripetizione CAG e nessuna delle misurazioni antropometriche.

CONCLUSIONE:

Il trattamento a lungo termine della TU negli uomini con LOH fino a 8 anni sembra essere sicuro, tollerabile ed efficace nel correggere i parametri dell'obesità.

mercoledì 28 marzo 2018

strategie terapeutiche per alcune forme di infertilità maschile idiopatica



Recentemente sono state descritte la presenza di criptorchidismo, oligoastenototatozoospermia e anomalie genitali in pazienti con anomalie strutturali del cromosoma 15q distale.
Questa osservazione ha portato a ipotizzare che il recettore del fattore di crescita (IGF) insulino-dipendente (IGF1R), mappato sulla banda cromosomica 15q 26.3, possa essere coinvolto nella funzione testicolare.
 Per valutare ulteriormente questo argomento, un gruppo di studio ha esaminato studi in vitro e in vivo che esplorano il ruolo del sistema IGF [IGF1, IGF2, IGF1R, substrati del recettore dell'insulina (IRS)] a livello testicolare sia negli animali che nell'uomo.
Negli animali, è stato scoperto che l'IGF1 / IGF1R è coinvolto nello sviluppo testicolare durante l'embriogenesi, nella proliferazione delle cellule di Sertoli (SC) e nella proliferazione e differenziazione delle cellule germinali (GS).
È interessante notare che IGF1R sembra mediare gli effetti dell'ormone follicolo-stimolante (FSH) attraverso la via PI3K / AKT.
 Nell'uomo, l'IGF1 aumenta direttamente il volume dei testicoli.
I percorsi molecolari responsabili della differenziazione testicolare e della segnalazione IGF1 / IGF1R sono altamente conservati tra le specie; pertanto, il sistema IGF può essere coinvolto nella segnalazione di FSH anche negli esseri umani.
Si può quindi suggeriure un possibile percorso molecolare che si verifica nelle SC umane, che coinvolge sia IGF1 che FSH attraverso la via PI3K / AKT.

Le conclusioni:
Il riconoscimento di una mediazione IGF1 degli effetti indotti da FSH può aprire nuovi modi per una terapia mirata in oligoastenototatozoospermia idiopatica non-FSH-responder.

giovedì 15 marzo 2018

Diagnosi della disfunzione erettile: pregi e difetti dell’ecocolordoppler basale e dinamico




Un certo numero di processi patologici del pene tra cui la malattia di Peyronie, priapismo, fratture del pene e tumori sono chiaramente visualizzati con gli ultrasuoni. La valutazione diagnostica della disfunzione erettile (DE) mediante dell’ecocolordoppler basale e dinamico dei corpi cavernosi (D-CDDU) è in realtà considerata un approccio di secondo livello ai pazienti ED a causa del fatto che il test per iniezioni intracavernose con prostaglandina-E (1) può fornire importanti informazioni sulla capacità erettile dei pazienti.
Tuttavia, nessuna imaging vascolare diretta e un'alta percentuale di diagnosi false negative di ED vasculogenica sono le sue principali insidie ​​e le successive decisioni terapeutiche rimangono piuttosto limitate.
L'insorgenza dell'ED e la sua relazione sentinella con la malattia cardiovascolare hanno indotto uno screening vascolare più accurato in tutti i pazienti anche in assenza di fattori di rischio cardiovascolare. La valutazione ecografica dello spessore intima-media delle arterie carotidi può a volte rappresentare una manifestazione precoce di malattia aterosclerotica diffusa e danno endoteliale.
Quest'ultimo dato è spesso la causa dell'insuccesso degli agenti orali, cioè degli inibitori della fosfodiesterasi, a causa dell'incapacità dell'endotelio disfunzionale di rilasciare ossido nitrico.
D-CDDU rappresenta uno strumento accurato per investigare l'afflusso di arterie cavernose e perdite venose se confrontato con tecniche diagnostiche più invasive, cioè arteriografia selettiva e cavernosometria di infusione dinamica insieme a cavernosografia.

Conclusioni personali:
L’ ecocolordoppler basale e dinamico dei corpi cavernosi rimane un esame importante e fondamentale nella diagnotica andrologica sempre che se ne conoscano a fondo i limiti tecnici che ogni esame strumentale purtroppo possiede.

Fonte dell’articolo:
Int J Androl. 2005 Dec;28 Suppl 2:61-3.
Diagnosing erectile dysfunction: the penile dynamic colour duplex ultrasound revisited.
Aversa A1, Bruzziches R, Spera G.

martedì 6 marzo 2018

Testosterone nella cura della eiaculazione precoce

L'ipogonadismo è definito come diminuzione dei livelli di testosterone negli uomini. L'ipogonadismo può essere accompagnato da disfunzione erettile, orgasmica ed eiaculatoria.




Lo studio riportato in bibliografia si prometteva di valutare se il trattamento con soluzione di testosterone al 2% (testosterone) potrebbe migliorare la funzione eiaculatoria in una coorte di uomini ipogonadici.

METODI:
Uomini sessualmente attivi, ipogonadici di almeno 18 anni (testosterone totale <300 ng / dL) sono stati randomizzati a ricevere testosterone o placebo per 12 settimane.

PRINCIPALI MISURE DI RISULTATO:
Gli effetti del testosterone sugli esiti primari sono stati valutati utilizzando l'International Index of Erectile Function (IIEF) e il Questionario sulla salute sessuale maschile, Questionario sulla disfunzione eiaculatoria, Short Form (MSHQ-EjD-SF). Le differenze di trattamento sono state calcolate utilizzando l'analisi della covarianza.

RISULTATI:
In totale, 715 uomini (età media = 55 anni) sono stati randomizzati a placebo (n = 357) o testosterone (n = 358). La maggior parte degli uomini sessualmente attivi che hanno riportato i punteggi IIEF presentavano un certo grado di disfunzione erettile (punteggio della funzione erettile IIEF <26). Sebbene il punteggio della funzione eiaculatoria (MSHQ-EjD-SF) sia migliorato nel gruppo testosterone rispetto al placebo (P <.001), il miglioramento sull'elemento "fastidio" non ha raggiunto la significatività statistica. Gli eventi avversi correlati al trattamento nel gruppo del testosterone che hanno colpito almeno l'1% dei pazienti sono stati aumento dell'ematocrito, infezione del tratto respiratorio superiore, artralgia, sensazione di bruciore, affaticamento, aumento dell'antigene prostatico specifico, eritema e tosse. Pochi pazienti in entrambi i gruppi di trattamento hanno sviluppato almeno un evento avverso che ha portato alla sospensione (testosterone = 1,98% vs placebo = 3,09%; P =. 475).

CONCLUSIONE:
Gli uomini ipogonadici che ricevono la terapia con il 2% di soluzione di testosterone sperimentano un miglioramento significativamente maggiore nella funzione eiaculatoria, rispetto al placebo, come valutato dal MSHQ-EjD-SF. Tuttavia, il miglioramento del "fastidio" non era statisticamente differente tra i due gruppi. La terapia con testosterone è stata generalmente ben tollerata.

CONCLUSIONI PERSONALI:
prendiamo sempre con le dovute precauzioni e non eccessivi entusiasmi le pubblicazioni che vengono proposte, chiaramente la scienza prosegue in questo modo con idee tentativi e verifiche, ma prima di intraprendere una strada terapeutica chiaramente servono numerosissime validazione scientifiche.
In questo lavoro si potrebbe anche considerare la componente psicogena, ossia spesso l’eiaculazione precoce è anche un segno un segnale di un disagio erettile. Quindi di riflesso un miglioramento della libido e della risposta erettile durante trattamento con testosterone potrebbe chiaramente riflettersi positivamente sul disagio eiaculatorio.

J Sex Med. 2016 Aug;13(8):1220-6. doi: 10.1016/j.jsxm.2016.05.012.
Impact of Testosterone Solution 2% on Ejaculatory Dysfunction in Hypogonadal Men.
Maggi M1, Heiselman D2, Knorr J3, Iyengar S3, Paduch DA4, Donatucci CF3.

martedì 20 febbraio 2018

Infertilità maschile causata dalla prostatite

Ci poniamo spesso la domanda se la prostatite possa ridurre la fertilità nell’uomo.
ma quali sono i meccanismi che potrebbero incidere negativamente sulla qualità dello sperma durante una infezione della ghiandola prostatica?
Sappiamo che durante un’infezione del tratto genitale maschile vi è una riduzione delle secrezioni della prostatae che l’infiammazione stessa è collegata a un calo della concentrazione di acido citrico , alfa glicosidasi,  secrezioni di zinco e fruttosio a livello del secreto prostatico e delle vescicole seminali con chiare ripercussioni sull’attività enzimatica e quindi sulla mobilità degli spermatozoi.
Ci sono inoltre delle molecole che sono rilasciate durante l’infiammazione tissutale chiamate citochine che possono ridurre il numero e la mobilità degli spermatozoi creando anche chiaramente un aumento dello stress ossidativo.
I radicali liberi dell’ossigeno che provengono principalmente dai leucociti, le cellule immunitarie che intervengono durante i processi infettivi,  possono alterare la mobilità dello spermatozoo e creare addirittura delle alterazioni strutturali nel patrimonio genetico e quindi nel potere funzionale.
Ci sono delle teorie non ancora ben confermate dove si ipotizza la produzione di anticorpi anti spermatozoo in conseguenza a forme di prostatite cronica.
Per quanto riguarda gli effetti indotti da alcuni agenti patogeni responsabili di infezioni del tratto urinario genitale dell’uomo è ormai dimostrato che l’infezione da Escherichia coli inibisce la mobilità e la vitalità dello spermatozoo portando danni diretti sulla morfologia spermatica. Anche alla Chlamydia è associato a unaridotta mobilità dello spermatozoo e a una ridotta concentrazione e morfologia dello spermatozoo stesso.
Ultimi studi hanno segnalato come alte incidenze di papilloma virus umano che riconosciamo con la sigla HPV può indurre quadri di infertilità maschile.
Questi studi ci obbligano a non trascurare mai la presenza di eventuali infezioni nelle vie seminali nell’uomo infertilo o sub fertile.
Il paziente deve rivolgersi allo specialista di riferimento in questo caso un andrologo esperto in seminologia e in fisiopatologia della riproduzione umana per gestire insieme un percorso diagnostico e terapeutico .

martedì 13 febbraio 2018

Influenza della frequenza dell'eiaculazione sulla qualità dello sperma

Diversi fattori hanno dimostrato di influenzare i parametri dello sperma, uno dei quali è l'astinenza sessuale; un criterio clinico incluso nella valutazione dello sperma per fornire la massima qualità dello sperma. Lo scopo del presente studio era di valutare l'effetto di una frequenza giornaliera di eiaculazione sui parametri convenzionali e funzionali dello liquido seminale.

METODI:

Campioni di sperma sono stati raccolti ogni giorno per un periodo di due settimane, di cui ogni secondo campione per persona è stato elaborato e analizzato secondo le linee guida dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Inoltre, la funzione mitocondriale, la produzione di specie di ossigeno reattivo intracellulare e la frammentazione del DNA dello spermatozoo sono state valutate mediante citometria a flusso.

RISULTATI:

La conta spermatica totale e il volume seminale per eiaculazione sono diminuiti e sono rimasti diminuiti per la durata del periodo di eiaculazione giornaliera. Tuttavia, parametri convenzionali come la concentrazione dello sperma, la motilità, la motilità progressiva, la morfologia, la vitalità e parametri funzionali quali l'integrità della membrana plasmatica dello spermatozoo, il potenziale della membrana mitocondriale e la frammentazione del DNA non sono stati significativamente influenzati e sono rimasti simili alla misurazione iniziale durante il periodo dell'eiaculazione giornaliera. Nonostante le variazioni intra e interindividuali, i valori medi dei parametri dello sperma di base sono rimasti al di sopra dei valori di riferimento dell'OMS (2010) per tutto il periodo dell'eiaculazione giornaliera. È interessante notare che è stata osservata una tendenza decrescente nella produzione di ROS intracellulare, sebbene statisticamente non significativa.

CONCLUSIONI:
Lo studio mostra che un prolungato periodo di 2 settimane di eiaculazione giornaliera non ha importanti effetti clinici sui parametri seminali convenzionali e funzionali.
Reprod Biol Endocrinol. 2015 May 21;13:47. doi: 10.1186/s12958-015-0045-9.
Influence of ejaculation frequency on seminal parameters.

Mayorga-Torres BJ1,2, Camargo M3, Agarwal A4, du Plessis SS5,6, Cadavid ÁP7, Cardona Maya WD8.

sabato 3 febbraio 2018

alfa litici e tadalafil per curare prostata e erezione

Questo articolo riassume anni di ricerche impegnative sulla disfunzione erettile (DE), una condizione che ha un'importanza sociale e culturale importante. I progressi della ricerca preclinica e clinica hanno portato a nuovi approcci terapeutici all'ED in pazienti con diverse comorbidità e in particolare in quelli con sintomi del tratto urinario (LUTS) / iperplasia prostatica benigna (IPB). Questi obiettivi erano possibili solo grazie al lavoro congiunto di specialisti e ricercatori di discipline mediche diverse e intrecciate.
Attualmente, il tadalafil (5 mg / die) è la scelta migliore; altri inibitori della fosfodiesterasi-5 (PDE5i) non sono inclusi tra le opzioni, nonostante la crescente evidenza di effetti terapeutici. Diversi regimi di tadalafil possono essere prescritti in base alle esigenze del paziente, alla gravità del profilo LUTS / BPH-ED e all'esperienza clinica.
È necessario un approccio integrato per scegliere una terapia combinata con PDE5i e α-bloccanti dopo la consulenza urologica e cardiaca in termini di esiti e effetti avversi.
Nulla di nuovo, ma una conferma dell 'efficacia della terapia e una proposta sulla possibilità di personalizzare la terapia sul paziente con integrazione di molecole ad azione diversa, ma sinergica
 Bibliografia

2018 Jan 29:1-9. doi: 10.1080/13685538.2018.1432586. [Epub ahead of print]
Treatment of lower urinary tract symptoms/benign prostatic hyperplasia and erectile dysfunction.

mercoledì 24 gennaio 2018

Da uno studio italiano nasce la scoperta che gli spermatozoi sono in grado di “ fiutare”.



Da uno studio italiano nasce la scoperta che gli spermatozoi sono in grado di “ fiutare”.
Ossia possiedono numerosi recettori di tipo olfattivo che sono del tutto simili a quelli presenti nella mucosa del naso e che servono quindi a riconoscere e distinguere gli odori.
 Questi recettori sono presenti sulla maggior parte della superficie dello spermatozoo e sembra abbiano anche una funzione importante nei processi di maturazione e attivazione oltre che nel processo di fecondazione dell’ovocota.
Si è visto tra l’altro che questi recettori possono essere attivati anche da estratti floreali e odoranti sintetici.
Lo studio che utilizza applicazioni di moderne piattaforme di Proteomica (ossia per studiare le proteine umane) ha permesso di identificare otto differenti recettori olfattivi che sono presenti nel liquido seminale in forma di frammenti ed espressi sulla superficie dello spermatozoo nei tubuli seminiferi e nell’ epididimo.
Questi recettori sono importanti perché permetterebbero allo spermatozoo di fiutare le sostanze chimiche lasciate dall’ovocita e di dirigersi quindi verso di esso per fecondarlo. Si è dimostrato che nei pazienti con infertilità per arresto della maturazione vi è un’assenza di questi recettori. Questo studio quindi apre nuove frontiere per comprendere quali siano i delicati fini meccanismi molecolari che sono coinvolti nella spermatogenesi e nel processo di fecondazione