domenica 22 dicembre 2013

Il liquido preseminale



Il liquido pre seminale e e ghiandole di Cowper, ghiandole bulbo uretrali e secrezioni uretrali
ANDREA MILITELLOLe ghiandole e i dotti di Cowper rappresentano un’entità anatomica che prende il nome dal chirurgo William Cowper che ne fece oggetto di trattazione nel 1699. Le ghiandole di Cowper possono essere interessate da processi patologici congeniti o acquisiti (generalmente infiammatori)


Anatomia
Le ghiandole e i dotti di Cowper rappresentano un’entità anatomica che prende il nome dal chirurgo William Cowper che ne fece oggetto di trattazione nel 1699. Le ghiandole di Cowper sono piccole formazioni lobulate, di tipo tubulo-alveolare composto, distinte in due diaframmatiche e due bulbari o accessorie.
Le ghiandole diaframmatiche sono disposte ai lati dell’uretra, tra i foglietti del diaframma urogenitale, mentre le ghiandole accessorie si trovano nel corpo spongioso, lungo l’uretra bulbare. I dotti escretori delle ghiandole diaframmatiche attraversano la faccia anteriore del trigono urogenitale e sboccano sulla faccia inferiore dell’uretra bulbare, mentre quelli delle ghiandole bulbari accessorie, sottili e brevi, sboccano direttamente nell’uretra o si fondono con il dotto secretore principale del lato corrispondente

Fisiologia
Lo sviluppo, la crescita e la secrezione delle ghiandole è sotto il controllo degli ormoni sessuali maschili. Le ghiandole di Cowper sono considerate ghiandole sessuali maschili accessorie, analoghe alle ghiandole di Bartolini nella femmina, e riversano il loro secreto nell’uretra cavernosa durante l’eiaculazione. In risposta alla stimolazione sessuale, tali ghiandole producono un secreto alcalino fluido di consistenza mucinosa.
Il fluido neutralizza l’acidità del residuo urinario presente nell’uretra, contribuisce all’aumento del PH vaginale ed agisce come lubrificante.
Come dimostrato da diversi autori, tale secreto non contiene spermatozoi. Numerosi studi hanno evidenziato l'assenza degli spermatozoi nel liquidi preseminale, alcuni studi hanno evidenziato la presenza di alcuni spermatozoi nel liquido preseminale raccolto dopo stimolazione manuale del pene, assenti invece quando la stimolazione era solo visiva. In ogni caso la risposta alla classica domanda è univoca: il liquido preseminale non ha potere fecondante
Le ghiandole di Cowper sono, inoltre, coinvolte nella fluidificazione del seme e nella risposta immunitaria dell’apparato genito-urinario, attraverso la secrezione di numerose glico-proteine, tra cui il PSA.

Patologia
Le ghiandole di Cowper possono essere interessate da processi patologici congeniti o acquisiti (generalmente infiammatori). Le lesioni congenite sono rappresentate dalle diverse forme di siringocele (semplice, imperforato o cistico, perforato, rotto, secondo la classificazione di Maizels), una dilatazione cistica del dotto escretore.
Le patologie acquisite, decisamente rare, sono rappresentate da infezioni, calcificazioni e neoplasie. Tali lesioni, nelle prima fasi possono esordire con una sintomatologia irritativa per poi determinare in alcuni casi una sintomatologia ostruttuva di gravità variabile, ed in molti casi possono causare problematiche di diagnosi differenziale.
La terapia sarà mirata in base al fattore eziologico e di stretta competenza specialistica
·  Fedorka KM et al. Evolution. 2011;65:584-90.
·  Kareskoski AM et al. Reprod Domest Anim. 2011 Feb;46:e79-84.
·  Tlachi-López JL et al. Biol Res. 2011;44:259-67.
·  Killick SR et al. Hum Fertil (Camb). 2011;14:48-52.
·  Rogow D et al. Stud Fam Plann. 1995;26:140-53.
·  Zukerman Z et al. J Assist Reprod Genet. 2003;20:157-9.
·  Sigman M et al. Urology. 2008 Jan;71:110-2.
·  Engelbertz F et al. Forensic Sci Int. 2010;194:15-9.

lunedì 16 dicembre 2013

Tumore al rene: nefrectomia parziale robot assistita

La nefrectomia parziale è una tecnica ormai codificata per alcune forme di tumore renale.Le tecniche mini invasive laparoscopiche o robot assistite hanno dimostrato risultati sovrapponibili .
La nefrectomia parziale robot assistita, che chiamerò Robotic PN (RPN) è da preferire alla laparoscopia anche per una più breve curva di apprendimento da parte dell’operatore. Numerose strutture e gruppi chirurgici hanno pubblicato la loro esperienza con tale metodica.
Da un punto di vista tecnico l’approccio trans peritoneale è stato preferito sino ad oggi ma ,ultimamente per la possibilità di movimenti ergonomici dei sistemi robot utilizzati, si stanno cercando di utilizzare approcci retro peritoneali che riducono i tempi chirurgici, il post operatorio e il sanguinamento intraoperatorio.
Comunque a parte i discorsi tecnici, di stretta pertinenza degli operatori, questi studi ci incoraggiano a pensare che ormai il futuro sta entrando  a pieno diritto nelle sale operatorie.
Chiaramente tali metodiche e strumentazioni, hanno un costo relativo all’acquisto dei robot , alla loro manutenzione e all’addestramento degli operatori.

lunedì 9 dicembre 2013

Si possono “recuperare” spermatozoi direttamente dai testicoli ?




L’introduzione dell’iniezione intracitoplasmatica degli spermatozoi (ICSI) ha richiesto l’uso di diverse tecniche di recupero spermatico in pazienti azoospermici disposti a diventare padri biologici dei propri figli. In particolare nell’ Azoospermia Ostruttiva ( OA ) gli andrologi hanno l’opportunità di scegliere tra tecniche chirurgiche percutanee ( PESA, TESA ) e open ( MESA, Mini-MESA, TESE ). Le prime sono facile e rapide da eseguire , ma solitamente consentono uno scarso recupero di sperma, raramente sufficiente per il congelamento. Le seconde sono lievemente più lunghe e invasive, ma consentono un cospicuo recupero di sperma per il congelamento , diminuendo la necessità di ulteriori interventi. In caso di Azoospermia Non ostruttiva ( NOA ) l’unica via efficace per il recupero dello sperma da utilizzare per l’ ICSI è quella di eseguire una biopsia testicolare, al fine di estrarre lo sperma direttamente dal parenchima testicolare. Recentemente la nuova tecnica microchirurgica della TESE con microdissezione ( Schegel, 1998 ) sembra aver ridotto le complicanze post operatorie e le sequele permanenti delle biopsie multiple, dando una perdita di parenchima veramente minima. Negli ultimi 10 anni le percentuali del recupero spermatico riportarte dai vari centri oscilla tra il 100% delle OA al 58% delle NOA rispettivamente. Il tasso di recupero spermatico in caso di NOA non è risultato significativamente differente nel caso di utilizzo della TESE a biopsie multiple rispetto alla Micro-TESE . La Micro-Tese sembra comunque aver risolto il problema del dolore post operatorio e delle complicanze

domenica 8 dicembre 2013

Il canarino nella miniera. Legame tra salute erettile e cardiovascolare: un segnale di allarme


Questo articolo analizza il ruolo dell’ossido nitrico nella salute sessuale e cardiovascolare maschile .
La correlazione tra disfunzione erettile e cardiopatia ischemica è nota da almeno un decennio. Nel 2003 fu dimostrato come i pazienti con infarto acuto del miocardio nel 60% dei casi circa lamentavano anche una disfunzione erettile , la quale si era dimostrata molto prima dei sintomi cardiaci almeno nel 70 % dei pazienti. In altre parole, la disfunzione erettile potrebbe essere considerata un segnale precoce di cardiopatia ischemica, almeno nei pazienti con pazienti vascolari accertati, in primis fumo di sigaretta e diabete mellito. Partendo da questo presupposto , questo articolo propone all’attenzione del lettore una serie di considerazioni pratiche importanti per la pratica di tutti i giorni
  1. L’esercizio fisico aumenta significativamente la produzione di ossido nitrico e riduce significativamente il rischio di sviluppare disfunzione erettile
  2. L’ obesità è correlata con disfunzione endoteliale, disfunzione erettile e diabete di tipo 2
  3. La disfunzione erettile nel paziente diabetico asintomatico predice la successiva insorgenza di cardiopatia ischemica
  4. La prevalenza della disfunzione erettile è 2/3 volte maggiore nei pazienti ipertesi ed inoltre i farmaci che bloccato i recettori per l’angiotensina 2 ( valsartan) riducono il rischio di sviluppo di disfunzione erettile nei pazienti ipertesi.
  5. Gli omega-3 favoriscono il rilascio di ossido nitrico e proteggono dallo sviluppo di disfunzione erettile
  6. Gli antiossidanti in genere favoriscono il rilascio di ossido nitrico : l’assunzione di melograno, more, cioccolato, the verde e vino rosso è stata associata all’aumento di ossido nitrico
  7. Il fumo di sigaretta è deleterio per l’erezione e questo vale anche per il fumo passivo
  8. L’alcool in quantità bassa-moderata può avere un effetto positivo sulla funzione erettile.
Come spesso succede, anche la prevenzione della disfunzione della disfunzione erettile costa fatica e qualche sacrificio. Sapere che uno stile di vita virtuoso può servire per proteggersi anche dallo sviluppo della cardiopatia ischemica può stimolare il paziente ad adeguarsi con maggiore motivazione ai suggerimenti del medico
  • canary in the coal mine” ( letteralmente canarino nella miniera ) è un’espressione proverbiale anglosassone per indicare un sistema di allarme primitivo, che fa riferimento all’abitudine dei minatori di utilizzare delle gabiette con canarini per identificare la presenza del grisù ( gas potenzialmente esplosivo , ma inodore e incolore ) nella zona di scavo ; infatti se gli animali morivano a causa del gas , i minatori erano avvertiti della sua presenza

mercoledì 4 dicembre 2013

Problemi di fertilità, interpretare lo spermiogramma







Cosa cercare quando analizziamo un liquido seminale di un paziente sospetto infertile. Quali parametri considerare?

L'infertilità maschile colpisce un uomo su 20, contribuisce alla metà di tutti i “rapporti sterili” e contribuisce al 40% dei trattamenti di riproduzione assistita (PMA).

Questa situazione quando presente, si ripercuete con un grosso impatto psicosociale sulla coppia e , talvolta, con un notevole impegno economico

Lo spermiogramma è la più importante indagine di laboratorio per gli uomini in sede di valutazione della fertilità di coppia. I progressi nelle tecniche di fecondazione in vitro, in particolare intra-citoplasmatica (ICSI), non hanno diminuito il ruolo dello spermiogramma nella diagnostica moderna.

Dal momento che i medici scelgono opzioni di trattamento appropriato sul base dei, è fondamentale il contatto con un centro affidabile. L’invio del paziente a un laboratorio con grossa esperienza nell’esecuzione dello spermiogramma garantisce un risultato preciso.

Lo spermiogramma non è una prova diretta della fertilità maschile, ma piuttosto un indicatore di potenziale fertilità probabilmente basata su una grande quantità di dati osservati.

Così, utilizzando i dati provenienti da uomini fertili, i valori di riferimento sono calcolati per parametri quali il conteggio e la motilità degli spermatozoi, e quelli che non rientrano in questi intervalli sono considerati per indicare subfertilità.

Studi di ricerca clinica su coppie con infertilità prolungata hanno dimostrato la presenza di difetti della spermiogenesi malgrado la normalità apparente dell’esame .
Questo accade spesso nelle coppi e etichettate come 'infertilità idiopatica'. Al contrario, in uomini con scarsa qualità dello sperma nei test di routine si potrebbe avere un raggiungimento della gravidanza,anche se questo può richiedere molto tempo.

Il riferimento definitivo per la valutazione del seme è il Manuale OMS di laboratorio per l'esame e il trattamento del liquido seminale (2010).

Come minimo, un esame dello sperma per lo studio della sterilità dovrebbe esaminare il volume del liquido seminale, l'aspetto, la viscosità, la concentrazione degli spermatozoi, la motilità degli spermatozoi e la morfologia.

I Laboratori accreditati devono documentare i requisiti minimi di raccolta per gli utenti al servizio e devono registrare le condizioni di raccolta per ogni campione di sperma ricevuto.

Volume e aspetto: Volume dovrebbe essere maggiore di 1,5 ml

PH del seminale: il pH dovrebbe essere maggiore di 7,2.

Concentrazione degli spermatozoi: il limite di riferimento inferiore è di 15 milioni di spermatozoi / ml e in campioni a bassa concentrazione che non richiedono una valutazione accurata della concentrazione il risultato può essere riportato come

Motilità degli spermatozoi: la motilità degli spermatozoi diminuisce con il tempo ed è imperativo che la motilità venga valutata entro un'ora di eiaculazione. Gli spermatozoi con motilità progressiva o non progressiva si distinguono da quelli che sono immobili. Il laboratorio dovrebbe riferire la motilità totale (> 40%) e la motilità progressiva (> 32%).

La morfologia degli spermatozoi: la valutazione microscopica della morfologia degli spermatozoi è soggettiva e difficile da standardizzare tra i laboratori, quindi il manuale OMS raccomanda un "rigoroso approccio morfologico”, in cui spermatozoi marginalmente anormali sono designati anormali.

Così, anche gli uomini fertili avranno una bassa percentuale di spermatozoi normali (il limite di riferimento inferiore per forme normali è del 4%).

Conta dei leucociti : un numero eccessivo di leucociti nel liquido seminale può essere associata a scarsa qualità dello sperma e infezioni. Il valore attuale massimo di riferimento è 1 x 106 leucociti / ml.

Anticorpi antispermatozoo : alti livelli di anticorpi antispermatozoo possono causare infertilità o subfertilità bloccando la penetrazione degli spermatozoi attraverso il muco cervicale o interferendo con il legame, e la penetrazione della zona pellucida dell'ovocita.

Questa prova non è parte di una analisi seminale di routine e deve essere richiesta in aggiunta all'analisi del seminale, può essere eseguita sul campione di seme iniziale.

La raccolta ottimale sul posto ,in una camera dedicata ,adiacente al laboratorio è fortemente raccomandata.

domenica 24 novembre 2013

Rigiscan test notturno nella diagnostica del deficit erettile



Il Rigiscan test è uno strumento indispensabile nella diagnostica del deficit erettile.
Sappiamo che nella fase del sonno in cui sogniamo , la cosidetta fase del sonno REM si verificano, nella normalità, fenomeni di erezione , chiamati NPT  - tumescenza peniena notturna -.
Queste erezioni avvengono quindi in momenti della nostra vita “svincolati” dal controllo della coscienza, in un momento in cui fattori psicologici non possono influenzarci.  Il test  quindi riesce a discriminare facilmente deficit erettile su base organica dalle forme su base funzionale “emozionale “ ( ansia, stress etc.)
L’esame può essere paragonato ad un holter penieno. Due anellini vengono posizionati intorno al pene e , durante la notte , un apparecchio applicato alla coscia registra ogni 30 secondi l’attività peniena. L’esame viene poi scaricato al computer e analizzato da apposito software. Utilissimo per discriminare quindi le forme psicogene dalle forme organiche , con differenti strade diagnostiche e terapeutiche

mercoledì 13 novembre 2013

FRATTURA DEL PENE


La frattura del pene è un evento poco noto e poco frequente che viene  vissuto con dramma e dolore da parte del paziente coinvolto. Il fenomeno e’ causato da una  improvvisa, forzata e innaturale flessione del pene sul proprio asse, durante il fenomeno erettile, con conseguente frattura della tunica albuginea che riveste i corpi cavernosi. Quetsa tunica è una sorta di guaina che riveste i due corpi caversoni i quali durante l’erezione si riempiono di sangue ad alta pressione.

La tunica albuginea non  è molto elastica e quindi, nel momento della massima distensione, se viene flessa bruscamente in modo innaturale , per un movimento brusco o sbagliato, può rompersi. l’evento è vissuto con dolore improvviso e acuto, talvolta accompagnato da un rumore schioccante come quello di una frusta, da una rapida detumescenza del pene e dalla formazione quasi immediata di un vasto ematoma per  per la fuoriuscita di sangue dai corpi cavernosi ai tessuti circostanti 
e talvolta da sangue uretrale, uretrorragia. questo fenomeno quando viene interessato anche il corpo spongioso.

Di solito accade nei rapporti sessuali in cui la partner è sopra l’uomo e nell’impeto amoroso porta ad una estrema flessione il pene, oppure ad un impatto violento contro il proprio bacino.

Il trattamento, in regime di urgenza, è chirurgico e consiste nella riparazione della breccia. Nel caso non avvenga per remore e/o vergogna la cicatrice e i reliquati della frattura possono frequentemente poratre a disfunzione erettile e torsione del pene

lunedì 11 novembre 2013

Carcinoma prostatico: ti osservo o ti curo?






Confronto tra sorveglianza attiva e terapia iniziale in pazienti con carcinoma prostatico a basso rischio.
Si tratta di un articolo complicato ma ingegnoso nel quale gli autori costruiscono un modello di studio prospettico che mette a confronto sorveglianza attiva, brachiterapia, radioterapia conformazionale e prostatectomia radicale in pazienti virtuali di 65 anni con tumore della prostata in stadio inferiore o uguale a T2a, PSA < 10 ng/ml e Gleason score inferiore o uguale a 6.
Lo studio conclude sotenendo che la sorveglianza attiva è in grado di offrire a questi pazienti una qualità di vita migliore alle altre metodiche con una mortalità da tumore della prostata solo lievemente superiore.
Non sono personalmente mai stato convinto della sorveglianza attiva come concetto da applicare in senso lato a tutti i pazienti con tumore della prostata. Penso che tutti i pazienti nei quali venga fatta una diagnosi di tumore della prostata in presenza di co-morbidità significative debbano essere valutati con attenzione per verificare se un trattamento sia veramente necessario.
Se si ritiene che il rischio di mortalità per il paziente sia chiaramente legato ad altre problematiche, in assenza di sintomi legati al tumore della prostata penso che il paziente possa essere senz’altro essere osservato, sempre che presenti le caratteristiche definite sopra.
In un caso come questo non ripeterei ogni anno le biopsie ma seguirei il paziente con PSA ed esplorazione rettale. Essendo il paziente più a rischio di exitus per altre cause, in presenza di progressione di malattia tumorale della prostata considererei probabilmente la terapia ormonale. Diverso è il caso del paziente con tumore della prostata a basso rischio e con età fino ai 70 anni. Ormai l’aspettativa di vita media per un maschio italiano è di 81 anni e spesso può essere ben più a seconda delle condizioni generali del paziente.
A fronte di questo trovo la sorveglianza attiva, per una persona che sta bene, non giustificata. E’ assolutamente chiaro peraltro che al momento del colloquio con il paziente gioca un ruolo importante l’esperienza dell’uorologo.
Se l’urologo è abituato ad ottenere eccellenti risultati con la chirurgia tenderà inevitabilmente ed in buona fede a proporla con più enfasi. Lo stesso succederà se l’urologo esegue routinariamente una brachiterapia o se abbia un ottimo rapporto di collaborazione con un efficiente centro di brachiterapia conformazionale.
Il rischio potenziale è che l’indicazione della sorveglianza attiva trovi indicazione eccessivamente allargata, fatto salvo il sacrosanto diritto di ogni paziente di decidere in prima persona sul da farsi a riguardo della sua malattia. Vedremo dove saremo tra cinque anni: al momento non mi sento di scommettere sul futuro successo della sorveglianza attiva.

giovedì 7 novembre 2013

La Spermatogenesi

venerdì 1 novembre 2013

Tumore della vescica : scritto nel DNA




 
Questa news riporta l’esperienza di un gruppo cinese dell’ Ospedale Shenzhen Popolo, che ha eseguito uno studio genetico nel cancro della vescica, pubblicato on line su Nature Genetics.
Sono state utilizzate tecniche di sequenziamento degli esoni ( gli esoni costituiscono la parte codificante del genoma) dell’intero genoma del tumore vescicale  e si sono cercate di identificare le alterazioni genetiche che potrebbero essere coinvolte nella carcinogenesi per permettere infinine di aprire nuone strade per il trattamento di tale patologia
 
LO STUDIO
Il carcinoma a cellule transizionali ( TCC ) è la forma più comuni di tumore della vescica, e rappresenta il 90% di tutte le neoplasie vescicali in Nord Sud America, Europa e Asia. In questi continenti sono stati calcolati circa 386300 nuovi casi all'anno e 152.000 decessi nel 2008, numero salito a 170.000 nel 2010. Fino a oggi non sono stati eseguiti studi genetici  utili per lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici.
Per avere una comprensione più approfondita delle basi genetiche di tale patologia, gli studiosi cinesi hanno condotto un sequenziamento degli esoni su tessuto tumorale e abbinato lo studio del sangue periferico dello stesso paziente in 99 pazienti affetti da TCC, e sono state individuate 1023 sostituzioni somatiche e 67 delezioni rispettivamente.
Senza approfondire dettagli della metodolgia sull’ estrazione delle sequenze genetiche posso dire che i ricercatori hanno individuato due sequenze maggiormente coinvolte : STAG2 e ESPL1 .Tra di loro lo STAG2 ospita il maggior numero di mutazioni. Un'altra "anomalia" genetica molto frequente è stata la "fusione" dei segmenti  FGFR3/TACC3


IL COMMENTO DEGLI AUTORI :
 Abbiamo scoperto che le alterazioni frequenti in STAG2/ESPL1 e la fusione ricorrente FGFR3-TACC3, forniscono la prova che le alterazioni genetiche influenzano il processo di CSSC e possono essere coinvolte nella tumorigenesi del carcinoma vescicale, questo implica un nuovo approccio terapeutico per il cancro della vescica. Inoltre, i dati genomici prodotti in questo studio possono anche gettare una solida base per la ulteriore ricerca sul cancro alla vescica ".
APPROFONDIMENTI :
Neoplasie superficiali della vescica

domenica 27 ottobre 2013

Stai diventando anziano? Ci pensa il tuo andrologo


Efficacia e sicurezza della somministrazione long-acting per via intramuscolare di testosterone undecanoato nell’ uomo anziano: uno studio randomizzato controllato.

Questo studio ha voluto indagare sull’efficacia e la sicurezza della somministrazione prolungata nel tempo di testosterone undecanoato in uomini affetti da deficit di testosterone.
Sono stati studiati 120 uomini con età compresa tra 40 e 70 anni con un valore base di testosterone sierico totale uguale o inferiore a 12 nml/L, sono stati randomizzati nella somministrazione di Testosterone Undecanocato ( TU ) 1000 mg i.m ogni 12 settimane  o placebo. In tutto hanno portato a termine lo studio 58 uomini del primo braccio e 56 del gruppo di controllo con placebo. Nell’arco di 48 settimane sono stati eseguiti sei controlli con esecuzione di esami fisici, emoglobina, ematocrito, tempi di coagulazione , profilo lipidico , glicemia a digiuono, ormoni sessuali, funzione epatica, PSA , eventi avversi.
Gli eventi avversi più frequenti osservati nel braccio di trattamento sono stati essenzialmente prurito e gonfiore nel sito dell’iniezione, vampate di calore e acne


CONCLUSIONI:
Il Testosterone Undecanoato, somministrato a dosaggi terapeutici e sotto controllo periodico del proprio andrologo, migliora significativamente i livelli di testosterone nell’uomo con deficit testosteronico , senza tra l’altro essere foriero di fenomeni avversi o gravi alterazioni degli equilibri metabolici

lunedì 21 ottobre 2013

Il nuovo farmaco americano per la disfunzione erettile: Stendra meglio di Iron Man



Il nuovo farmaco americano per la disfunzione erettile: Stendra meglio di Iron Man


La VISUS C. h annunciato da tempo l’approvazione da parte della US Food and Drug Administration (FDA) nel nuovo farmaco per la disfunzione erettile . La molecola di avanafil prenderà il nome   di Strenda, in compresse.
Le pillole multicolor curano una patologia che affligge circa 30 milioni di uomini negli Stati Uniti.
Questo nuovo farmaco, quarto fratello delle PDE5 presenta una selettività migliorata ed un ottimo profilo di assorbimento, così da renderlo farmaco di prima scelta.
Più di 1.200.000 uomini hanno partecipato nel 2012 allo studio sull’efficacia e la sicurezza di Stendra, somministrata alle dosi di 50,100,200 milligrammi.
L’assunzione è raccomandata almeno 30 minuti dell’attività sessuale, non deve essere somministrato più di una volta al giorno, promette una durata di sei ore e minori effetti collaterali.

mercoledì 16 ottobre 2013

Hiv e decadimento cognitivo: dipende dai lipidi nel sistema nervoso centrale

E’ ormai risaputo che l’infezione da HIV e la successiva terapia antiretrovirale si associano ad alcuni disturbi metabolici del sistema nervoso centrale. Possiamo credere che il livelli di alcune molecole di acidi grassi nel liquido cerebrospinale possano essere indicativi nel predire lo sviluppo di deficit cognitivi.
L’uso della terapia antiretrovirale combinata ha sicuramente ridotto la mortalità per AIDS e l’incidenza di demenza , ma non è riuscita a ridurre le forme più lievi dei disturbi neuro cognitivi correlati all’infezione dice Norman Haughey, professore associato di psichiatria alla Johns Hopkins University School of Medicine e coordinatore di uno studio su Neurology.
I disturbi cognitivi si localizzano di solito nelle “zone” della memoria e delle attività esecutive deputate ad organizzare azioni per obiettivi o spostare l’attenzione su informazioni più importanti. Chiaramente la riduzione delle funzioni cognitive e la comorbidità psichiatrica rendono meno compliante il paziente alla terapia. Alla base del danno ci sono dati obiettivi come la riduzione del volume cerebrale, danni sinaptici o perdita di sostanza bianca.
Sono stati studiati 524 campioni di liquido spinale raccolti da 291 partecipanti sieropositivi e da 30 soggetti negativi all’infezione HIV reclutati nei centri di Stati Uniti, Hawaii e Portorico. Nei soggetti HIV positivi si sono evidenziate alterazioni del metabolismo del colesterolo e un accumulo di ceramide , una molecole composta da sfingosina e acidi grassi, influenzati dalla terapia. Questa alterazione metabolica creando una sfingolipidosi ( accumulo lisosomiale di grassi ) può contribuire alla patogenesi delle problematiche neuro cognitive associate all HIV.
E’ sempre importante che l’Andrologo informi il proprio giovane paziente che si rivolge a lui per i classici disturbi dovuti ad uretriti e MST sulla necessità di proteggersi anche nei confronti di questa invalidante patologia infettiva

domenica 13 ottobre 2013

Liquido seminale grumoso




E’ ben noto che entro 5 minuti dall’eiaculazione lo sperma umano coagula per assumere l’aspetto di una gelatina semisolida (questo processo che serve a “fermare” il liquido seminale e gli spermatozoi a livello vaginale è dovuto alle varie “sostanze” contenute nelle secrezioni di origine dalle vescicole seminali).

Entro 5-20 minuti poi il tutto si trasforma in un liquido viscoso per un processo di liquefazione che invece è legato soprattutto alle “sostanze” contenute nella frazione dell’eiaculato che proviene dalla prostata e dalle ghiandole del Cowper.

Alterazioni di questi meccanismi possono a volte indicarci un problema infiammatorio a livello di queste strutture anatomiche ma questa diagnosi la può fare solo un andrologo od un urologo dopo una attenta valutazione clinica diretta.